Resilienza

Foto di piazza San Marco allagata di notte

Negli anni recenti l’incremento della frequenza e dell’intensità degli eventi metereologici estremi, quali nevicate intense, allagamenti, trombe d’aria o ondate di calore, testimonia gli effetti del cambiamento climatico in atto focalizzando l’attenzione dei media e delle Istituzioni nazionali e internazionali sul tema.

Nell’ottobre 2014, il Consiglio Europeo ha approvato il nuovo quadro strategico energia e clima (2030 Energy Strategy) che fissa gli obiettivi energetico-ambientali da conseguire nel decennio 2020-2030. L’obiettivo di tale quadro strategico è il raggiungimento di un sistema energetico competitivo, sicuro e sostenibile, mediante la riduzione delle emissioni di gas serra che hanno impatto sulla frequenza e l’intensità degli eventi metereologici estremi. Una conferma degli obiettivi del quadro strategico energia e clima per il 2030 è venuta dall’approvazione del Clean Energy Package, documento con il quale l’Unione Europea aggiorna la propria politica energetica per facilitare la transizione dai combustibili verso le energie rinnovabili, in linea con le decisioni assunte nel 2016 con l’accordo di Parigi in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Con specifico riferimento alle reti elettriche di distribuzione, il Clean Energy Package auspica che il loro sviluppo avvenga seguendo piani trasparenti mirati alla sicurezza del sistema e all’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili.

In ambito nazionale, l’Italia ha predisposto e inviato alla Commissione Europea il proprio Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), nel quale si fa espresso riferimento all’aumento dell’intensità e della frequenza degli eventi metereologici estremi tra i rischi a cui sono soggette le infrastrutture energetiche, incluse le reti di distribuzione. Occorre quindi adottare approcci innovativi affinché gli operatori possano continuare a garantire l’affidabilità del sistema elettrico anche alla luce delle mutate condizioni climatiche e dell’evoluzione tecnologica sulle reti, evolvendo conseguentemente i criteri tradizionalmente applicati per la pianificazione e la gestione delle reti elettriche.

Se in passato, infatti, il sistema elettrico doveva garantire la continuità del servizio a fronte di eventi meteo meno intensi e maggiormente prevedibili in base alla stagionalità, negli ultimi anni gli operatori di rete si sono trovati a fronteggiare disservizi prolungati e estesi, con un forte impatto su tutti i tipi di utenti della rete di distribuzione, siano essi clienti che prelevano energia, impianti di produzione o prosumer.

Il concetto di “affidabilità del sistema elettrico” - ovvero la sua capacità di far fronte a guasti accidentali singoli (sicurezza n-1) senza violazioni dei limiti operativi di frequenza e tensione sulla rete elettrica - deve conseguentemente essere integrato includendo degli ulteriori fattori di rischio che verranno meglio dettagliati in seguito.

La rete elettrica dovrà pertanto essere resiliente, e quindi capace di resistere a forti sollecitazioni esterne.

 

 

Pubblicazione Relazione di dettaglio relativa agli interventi dei Piani Resilienza con posticipi superiori a tre semestri, in accordo con le previsioni dell’articolo 79quater.3 dell’Allegato A alla Deliberazione ARERA n.566/2019/R/eel (TIQE)

Come stabilito all’art. 79quater.3 dell’Allegato A alla Deliberazione ARERA n.566/2019/R/eel (TIQE), nei casi in cui il posticipo nella conclusione degli interventi dei Piani Resilienza sia superiore a tre semestri rispetto alla data pianificata, l’impresa distributrice predispone una relazione sulle cause del ritardo, sulle azioni intraprese per il recupero di tale ritardo e sugli eventuali extracosti che derivano dal ritardo.

E-Distribuzione rende pertanto disponibile tale relazione, in conformità con le suddette previsioni regolatorie.