Il ruolo della rete nella transizione energetica tra innovazione e tecnologia
La pandemia non ha bloccato il processo, ma ne ha accelerato alcune tendenze.
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“L’emergenza coronavirus ci ha reso più consapevoli del ruolo chiave della rete di distribuzione nell’assicurare un servizio essenziale alle comunità locali”. Le parole del nostro AD Vincenzo Ranieri, nel suo intervento all’“AEIT 2020”, il forum internazionale sulle sfide scientifiche e industriali del futuro, sono chiare. La capacità di adattarsi e la resilienza mostrata in queste condizioni hanno fatto sì che il processo di cambiamento in atto del sistema energetico potesse proseguire. Come sottolinea Ranieri, “la pandemia non ha fermato la transizione energetica, ma ha anzi accelerato alcune tendenze”, al punto da farci fare “un salto nel futuro”. A dimostrarlo è un dato fondamentale: il 50 per cento del consumo di energia elettrica è stato coperto da fonti rinnovabili, cresciute dunque nella fetta di mercato a fronte di una riduzione della domanda energetica. In questo scenario sarà sempre di più l’Europa a far da guida nella transizione energetica nei prossimi anni in cui ci si attende, tra il 2018 e il 2050, una crescita del 62 per cento della domanda globale.
Il ruolo centrale della rete: da modello lineare a distribuito
In questo contesto, il ruolo dei principali interlocutori del sistema energetico sta cambiando, passando da un modello lineare, tradizionale, a uno distribuito. “L’aumento della concentrazione di risorse energetiche distribuite e di nuovi attori nel mercato pone nuove sfide alla rete”, sottolinea Ranieri.
“Il flusso elettrico non è più esclusivamente dalle centrali di grandi potenza ai clienti finali”, aggiunge Andrea Caregari, responsabile Conduzione ed Esercizio Rete di E-Distribuzione, nel suo intervento nel forum, “nello scenario attuale, i DSO diventano catalizzatori che interagiscono con una molteplicità di attori, dalle comunità energetiche locali, ai sistemi di stoccaggio, agli aggregatori”.
Il DSO (Distribution System Operator), il gestore della rete di distribuzione, per tenere il passo con i cambiamenti energetici e i bisogni dei clienti, deve quindi espandere il suo ruolo attuale e sfruttare a pieno questo nuovo modello a beneficio della sicurezza dell’intero sistema energetico.
“Integrazione e flessibilità saranno le parole chiave di questo modello del futuro che richiederà una forte cooperazione tra gli operatori”, specifica l’AD Ranieri.
A rafforzare questo concetto sono le parole di Caregari: “questo nuovo modello richiede un cambiamento totale dei criteri di dispacciamento e della gestione in particolare delle DER, ossia delle risorse energetiche distribuite” sottolinea il dirigente, spiegando che cruciale in questo senso diventa la loro osservabilità: occorre “ottimizzare lo scambio dati tra TSO (Transmission System Operator ) e DSO” per gestire la rete in termini di sicurezza e qualità e misurarne i flussi e il consumo.
Il ruolo dell’innovazione nello sviluppo della rete
Per lo sviluppo della rete, nelle parole di Ranieri, “abbiamo stabilito delle linee guida strategiche” che si fondano su tre obiettivi in linea con le politiche in materia dell’Unione Europea e dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:
· contribuire allo sviluppo delle comunità, sia urbane che rurali, implementando tecnologie all’avanguardia
· favorire l’innovazione a beneficio dei clienti e degli utenti
· mitigare gli effetti del cambiamento climatico, rinforzando la rete e integrando le energie rinnovabili
È possibile rappresentare questi tre pilastri insieme. Per la nostra Azienda sì, grazie al “Puglia Active Network”, progetto iniziato nel 2014, con il co-finanziamento della Commissione Europea, che rappresenta una concreta implementazione delle reti intelligenti e flessibili, che, raccogliendo l’energia prodotta da impianti rinnovabili, ne garantiscono l’immissione in rete di una sempre maggiore quantità, ottimizzando la distribuzione dei carichi e di conseguenza dando un servizio di qualità all’utente.
Esempio dunque di innovazione tecnologica da ogni punto di vista e tecnologie all’avanguardia che ha avuto come obiettivo quello di “porre al centro di questo ecosistema il consumatore”.
La Puglia “è stato il primo esperimento in assoluto, ci siamo assunti il rischio e la sfida di un test su larga scala”, dichiara l’amministratore delegato di E-Distribuzione.
Dunque l’“avventura” del PAN non finisce qui: l’ecosistema tecnologico realizzato è alla base di un ecosistema digitale, più ampio, chiamato “Network Digital Twin”, riconosciuto dal World Economic Forum come una delle principali innovazioni nel campo energetico degli ultimi dieci anni.
Network Digital Twin: l’innovazione che anticipa il futuro
Sarà una vera e propria rivoluzione digitale quella del Network Digital Twin. Replica sempre aggiornata della rete fisica, si potrebbe definire come una sorta di “gemello virtuale” che consentirà di implementare la “manutenzione predittiva”: monitorando la rete, e anticipando eventuali criticità, permetterà così in maniera efficace di intervenire prima che una possibilità o eventualità diventi un problema reale.
Tutto questo grazie alle più innovative tecnologie come Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata e Virtuale con cui la popolazione di E-Distribuzione potrà interagire.
Network Digital Twin non appartiene a un futuro lontano, ma sta diventando realtà, essendo alla base dei progetti italiani di “Urban Futurability” che partiranno entro la prima metà dell’anno prossimo con lo scopo di contribuire allo sviluppo sostenibile delle nostre città.