Il Green Open Meter per l'Ambiente
Il progetto “Circular Smart Meter”: l’economia circolare applicata al nostro principale strumento di misurazione dell’energia
Condividi
Un contatore “rigenerato”, nuovo, avanzato sotto il profilo tecnologico e rispettoso della Terra: è il nostro Green Open Meter, un importante passo verso un modello di business sostenibile e circolare. Riciclare non significa solo dare nuova vita, ma anche proteggere l’ambiente e supportare l’economia in un processo, circolare, appunto, che torna a beneficio di tutti
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” diceva il filosofo del Settecento Antoine-Laurent Lavoisier. A trecento anni di distanza, queste parole sono più che mai attuali in un contesto globale in cui attenzione e preoccupazione per le sorti del pianeta crescono sempre di più. Diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente, attraverso pratiche aziendali virtuose, è proprio quello che cerchiamo di fare da sempre. La più importante espressione di questa visione è rappresentata dai contatori rigenerati, nuovi dispositivi di misurazione dell’energia elettrica “circolari”, ossia sostenibili perché originati dal riutilizzo delle scocche di materiale plastico di quelli di prima generazione.
Donare all’Open Meter un nuovo ciclo di vita, ridurre la produzione di rifiuti e di CO2, ottimizzando la catena di approvvigionamento: con questi obiettivi abbiamo lanciato il progetto “Circular Smart Meter”, da cui è nato il nostro nuovo contatore ricondizionato. È stato prodotto infatti a partire dalla plastica rigenerata al 100% proveniente da quelli di precedente generazione, e da materiali quali policarbonato con fibra di vetro riciclabile, acciaio e rame. Nello sviluppo del nuovo Smart Meter è stato in particolare seguito il “Life Cycle Assessment”, un metodo standardizzato a livello internazionale, con il quale vengono quantificati gli impatti sull’ambiente e sulla salute umana di un determinato prodotto, soprattutto in termini di consumo di risorse e di emissioni. Con questa tecnica si osserva una riduzione di CO2 pari al 6% rispetto a quanto avviene nella realizzazione di un contatore in plastica. E non solo: il processo di rigenerazione consente anche di diminuire la quantità di rifiuti che, solo in fase di produzione, è di 122 grammi per ciascuno, circa il 17% del peso totale di un dispositivo.
Anche le parti elettroniche hanno un loro trattamento speciale. Attraverso la partnership da noi avviata con Valcart, un’azienda specializzata in questo settore, dalla separazione dei materiali al loro processo di riciclo, i “vecchi” contatori rimossi dal campo subiscono uno speciale processo grazie al quale è possibile ottenere la separazione delle plastiche nelle varie colorazioni e composizione, del rame, degli acciai, ed anche di alcuni componenti elettronici, che possono essere usati direttamente o successivamente ad un trattamento conosciuto con il nome di rigenerazione.
Non solo abbattere l’anidride carbonica e i rifiuti, il Green Open Meter permetterà anche di avere altri benefici in termini di economia circolare.
Riutilizzare la plastica dei precedenti strumenti di misurazione per realizzarne di nuovi significa infatti non solo eliminare nuovi elementi da gestire o smaltire successivamente, ma anche evitare la corsa agli approvvigionamenti da fornitori esteri, un risparmio prezioso in ambito economico che, tra l’altro, inizierà a generare un indotto mai preso in considerazione prima.
“Per capire l’importanza del progetto in ottica circular economy dobbiamo considerare che per realizzare un contatore occorre circa 1 chilo di policarbonato per lo stampo delle componenti plastiche. Nel piano di sostituzione massiva stiamo lavorando alla possibilità di sostituire 10 Milioni di contatori con Open Meter rigenerati, questo vorrebbe dire utilizzare ben 8.000 tonnellate di materiale plastico rigenerato con un risparmio di 70 mila tonnellate di CO2 (equivalente alla CO2 per ricaricare 1 miliardo di smartphone oppure alla CO2 assorbita da 1 milione di alberi in 10 anni). Dunque uno straordinario risultato che ci auguriamo di traguardare”, spiega Gianni Ceneri, Head of Smart Meter, Tecnologie di Rete.
Tutto il processo di selezione e rigenerazione è supervisionato per verificare che le caratteristiche fisiche e meccaniche del materiale plastico riciclato fossero analoghe a quelle del materiale di nuova produzione e conformi alle norme tecniche di riferimento. Questo garantisce la qualità del processo di rigenerazione dei Green Open Meter.
È così che il 9 giugno 2020 è pervenuta la comunicazione ufficiale da parte dell’Organismo di Certificazione NMi (Nederlands Meetinstituut), per la Direttiva MID (Measuring Instruments Directive) che ha approvato l’utilizzo della plastica rigenerata su Open Meter.
Un impatto quindi di rilievo sull’economia e sull’ambiente quello del Circular Smart Meter, che è, a tutti gli effetti, un contatore di ultima generazione, ossia uno strumento “intelligente”, “consapevole” dei consumi, affidabile e trasparente, ma in più ci consente di portare avanti soluzioni sostenibili e attente al nostro pianeta.