L’ispezione delle linee: dal binocolo al drone
Quattro colleghi ci raccontano l’evoluzione dell’attività attraverso i passi e gli strumenti più importanti
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Scarponi e binocolo, elicotteri e droni. Le ispezioni alle nostre linee aeree e cabine hanno vissuto un’evoluzione nel tempo, ma sempre con un obiettivo chiaro all’orizzonte: da sessant’anni monitoriamo i nostri impianti per effettuare gli interventi di manutenzione e dare un servizio migliore ai nostri clienti.
Chilometri da percorrere e una conoscenza del territorio “da vicino”: le ispezioni a piedi sono tuttora un elemento costante che ci permette di controllare sul posto lo stato della nostra rete. Come ci raccontano gli esperti che abbiamo intervistato, Giovanni Toniolo (tecnico operativo squadra lavori sotto tensione), Maurizio Baldassa, responsabile del CAO (Centro Addestramento Operativo) di Scorzè, Gabriele Bartolucci (Responsabile Manutenzione Rete) e Francesco Comaron (tecnico operativo di Zona).
Questo tipo di verifiche, che sono periodiche, ossia previste con una certa ciclicità o mirate, se servono ad indagare eventuali criticità o guasti, sono tra le nostre attività chiave sul campo e sono state e sono il primo “Banco di prova” con cui si sono misurati dall’inizio, dal loro ingresso in azienda, i nostri operativi. “Un momento di crescita dei giovani e un trasferimento di competenze da parte delle persone con più esperienza”, ce le racconta così Maurizio Baldassa, che ricorda che a mettersi in cammino per i tratti di linea erano squadre composte da 6 o 7 colleghi che si occupavano, laddove possibile, degli interventi stessi. “Molto spesso si faceva anche un po' di manutenzione, mi ricordo che pulivamo dagli arbusti le basi del traliccio”, aggiunge Giovanni Toniolo.
Anche lui l’evoluzione l’ha toccata con mano. Accanto alle ispezioni a piedi, sono stati introdotti gli elicotteri: l’attività di monitoraggio ha avuto dalla sua parte questo strumento che, elevandosi sui punti di controllo, consente di fotografare lo stato delle linee e trasmettere, tramite un apposito sistema informatico, eventuali problematiche chiamate in gergo alert.
Poi, con l’aiuto di telecamere a infrarossi, termocamere e ultrasuoni, questo tipo di lavoro si è perfezionato sempre più, e in particolare a bordo degli elicotteri è arrivata un’innovazione che aggiunge un altro importante tassello. Se nel primo decennio del 2000 viene introdotto l’elicottero per le ispezioni, dal 2016 circa, ci spiega Gabriele Bartolucci, si apre un nuovo scenario grazie alla tecnica della scansione laser: “Man mano che si è andati avanti nel tempo, è diventato sempre più importante questo concetto di abbinare la tecnologia di rilevazione con il sistema che permette di stoccare l'enorme quantità di dati che rappresentano l'infrastruttura stessa della rete elettrica”, afferma il collega. Frutto di questa sinergia è il “Network Digital Twin”, il gemello digitale della nostra rete, ossia la riproduzione virtuale, attraverso scansioni in 3D, dell’infrastruttura, concepito per consentire appunto il monitoraggio e indirizzare interventi a livello preventivo.
“Il fattore umano rimane comunque una componente fondamentale per questo tipo di attività – commenta Francesco Comaron – l’esperienza, supportata dalla tecnologia, è un ottimo mix per completare al meglio ogni lavoro”.
Nell’ambito di questo progresso tecnologico, le nostre linee, negli ultimi anni, hanno anche degli altri “alleati” preziosi, i droni. I nostri “binocoli digitali”, su cui stiamo sperimentando dal 2012, vengono utilizzati soprattutto per le ispezioni mirate, in quanto ci consentono, sempre volando a vista, di controllare e raggiungere luoghi impervi e inaccessibili, in totale sicurezza per le nostre squadre.
Insomma, sia che si impugni un binocolo o una termocamera o si guidi un drone, la nostra missione è sempre la stessa: osservare i nostri impianti per poter garantire sempre un servizio efficiente ai nostri utenti.