A Colonna la storia si fa strada
Un intervento sulla rete del Comune romano ha portato alla luce un tratto di un’antica via romana risalente al I o II secolo D.C.
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Un pezzo di storia romana è stato scoperto a Colonna, alle porte della Capitale: durante i lavori di potenziamento della rete locale è affiorato un tratto di una strada antica, un rinvenimento che potrebbe aprire le porte a una maggiore conoscenza della viabilità dell’epoca.
In questo piccolo comune dell’area dei Castelli Romani, la storia si intreccia con l’innovazione e il rafforzamento della rete che stiamo portando avanti a beneficio di circa duemila clienti.
Qui, durante gli scavi per l’intervento sulla linea “Campo Gillaro”, sul tratto che fiancheggia il campo sportivo e collega via Colle Sant’Andrea con via dei Mattei, è stata portata alla luce una parte di un reticolo stradale antico risalente al I o al II secolo d.C.
L’archeologo nominato per le attività di supervisione l’ha identificata come un “diverticolo”, ossia un percorso secondario rispetto al principale, la “consolare”, di circa 30 metri di lunghezza.
Tale ritrovamento, secondo l’esperto, potrebbe contribuire a fare luce sulla viabilità antica: la strada, infatti, dalle testimonianze non era nota, anche se esistono prove parziali della sua esistenza dovute soprattutto alla presenza di numerosi basoli - grandi blocchi che costituiscono la pavimentazione stradale - rinvenuti nei pressi della via moderna e lungo i campi attigui.
Come di consueto, la sinergia con le istituzioni si è attivata immediatamente. Per preservare al massimo il patrimonio storico e archeologico abbiamo deciso di procedere posizionando le tubazioni a protezione del nostro cavo a una profondità maggiore rispetto al tratto scoperto, mentre per la ricopertura della pavimentazione si opterà per materiali specifici come il geotessuto che con la sua specificità di resistenza alle alte e alle basse temperature, l’idrorepellenza e la morbidezza nonché la permeabilità all’aria, la flessibilità e la versatilità consente di proteggere ed isolare i reperti realizzando di fatto rinforzo, separazione e filtrazione.
A breve lo scavo sarà infatti chiuso per consentire i lavori di ripristino della viabilità, a beneficio dei cittadini dell’area.
"La Sovrintendenza apprezza tantissimo la sensibilità e la disponibilità della nostra società che, operando sul territorio, in tanti casi riesce a portare la luce su pezzi di storia di cui il nostro paese è ricchissimo”, ha concluso Giuseppe Fasolino, responsabile unità Progettazione Lavori Autorizzazioni MT, Area Regionale Lazio.