Le vernici che combattono l’inquinamento
Il panorama di tinte e pitture che, grazie alla tecnologia, consentono di assorbire anidride carbonica o generare energia e l’impegno di E-Distribuzione
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Contrastare l’inquinamento dell’aria, incentivare il risparmio energetico, produrre energia: anche le vernici per ambienti esterni si attrezzano nella lotta al cambiamento climatico. Una tendenza in questo settore che va verso la sostenibilità grazie anche all’uso di nuove “miscele” verso cui ci siamo orientati anche noi per dipingere le superfici esterne delle nostre cabine.
“Mangiano” l’anidride carbonica e in questo modo trasformano le pareti degli edifici in “depuratori” contro la cattiva qualità dell’aria. Sono le vernici di ultima generazione che privati ed aziende stanno utilizzando sempre di più.
Vediamo insieme quali sono alcune delle tipologie e tecnologie in campo: anche qui l’innovazione è la chiave per trovare nuove soluzioni sempre più sostenibili che non includano solo pitture a basso impatto ambientale, realizzate con materiali naturali, ma anche quelle che contribuiscono a contrastare gli agenti nocivi o gli sprechi energetici o a generare energia.
Vernici che producono energia
La scoperta di un team del Royal Melbourne Institute of Technology può essere così sintetizzata: è possibile produrre idrogeno utilizzando l’energia del sole e l’umidità dell’aria. Tutto questo grazie a una miscela composta da solfuro di molibdeno, in grado di assorbire l’acqua e poi rilasciarla una volta esposta all’aria, e da biossido di titanio, noto per la sua capacità di interagire con la luce. Secondo gli scienziati la vernice “elettrolitica” sarebbe quindi in grado di scomporre gli elementi della molecola dell’acqua, idrogeno e ossigeno, appena esposta al sole, per produrre elettricità.
In tema di fotovoltaico, l’Università di Toronto in Canada si è distinta in un filone interessante che riguarda l’ideazione di vernici e spray fotosensibili che potrebbero trasformare qualsiasi superficie in una piccola centrale di produzione di energia. In particolare gli esperti dell’ateneo hanno sviluppato una nuova tecnica per “spruzzare” le celle solari su superfici flessibili utilizzando minuscoli materiali fotosensibili che agirebbero come elementi assorbenti.
Del resto, negli Stati Uniti esiste già la vernice solare Sun-believable: progettata dai tecnici dell’Università Cattolica di Notre Dame, nell'Indiana, è costituita da nanoparticelle di biossido di titanio che, con acqua e soluzione alcolica, formano una sorta di “pasta” da applicare su materiali trasparenti conduttori per generare energia.
Vernici contro gli sprechi energetici
Non solo per ottenere energia. Gli studi si sono concentrati anche su come risparmiarla. In questo senso un componente che si è rivelato fondamentale è il grafene. In particolare, in combinazione con la calce, questo elemento, caratterizzato da una elevata capacità di conduzione elettrica e termica, permette di mantenere costante la temperatura degli edifici o delle superfici su cui sono applicate, consentendo la regolazione termica e quindi evitando gli sprechi.
Vernici che catturano l’anidride carbonica
Sicuramente tra le vernici più interessanti in ottica di sostenibilità, ci sono quelle che sono in grado di assorbire gli agenti inquinanti, come quella usata dallo street artist Neve per i murales realizzati in occasione del 700esimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri e ispirati ai nove cieli dell'ultima delle tre Cantiche della sua “Comedìa”. Nei nostri impianti selezionati per l’iniziativa, l’artista ha scelto questo tipo di vernice che si è dimostrata efficace nel contrasto allo smog e nell'abbassamento della temperatura superficiale.
Una tecnologia che contribuisce quindi alla lotta all’inquinamento “depurando” l’aria che respiriamo e neutralizzando le sostanze chimiche nocive, attraverso tinte minerali.
Quello delle vernici ecosostenibili è un percorso che abbiamo intrapreso da anni, sfruttando questo tipo di innovazione, e che ha visto nell’iniziativa dantesca una delle punte di diamante.
Un passo avanti, dunque, nel rispetto e nell’attenzione che dobbiamo avere verso il nostro pianeta. E le generazioni future.