Lavori sotto tensione: l’innovazione viaggia in rete
La nuova tecnica consente di ridurre i tempi ed evitare interruzioni del servizio alla clientela, sempre nella massima sicurezza
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Si chiama “a contatto” ed è una nuova tecnica per i lavori sotto tensione: l’abbiamo utilizzata in Veneto e in Piemonte per svolgere alcuni interventi al fine di garantire la continuità e la qualità del servizio.
I lavori “sotto tensione” sono speciali attività che permettono di operare e fare manutenzione sulle linee di media tensione, senza “staccare la spina”, ossia consentendo continuità del servizio.
A svolgerli sono le nostre dodici squadre, che operano su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di incrementare la risoluzione delle criticità, composte da uomini e donne fortemente preparati e specializzati che, con il loro lavoro, consentono a tutti i clienti di continuare le loro normali attività senza che si accorgano di nulla.
Adesso, questi nostri operatori stanno affrontando una nuova sfida, quella dell’esecuzione dei lavori con tecnica a contatto, un nuovo metodo che consente di svolgere varie attività sotto tensione, come i sezionamenti dei conduttori, la realizzazione di by-pass, e la manutenzione completa sugli isolatori delle linee aeree.
In Veneto e in Piemonte ci sono stati i primi interventi con tale modalità innovativa, nata appunto con l’obiettivo di ridurre i tempi ed evitare interruzioni del servizio alla clientela, sempre nella massima sicurezza.
Il primo intervento di sostituzione di isolatori su catena in ammarro è stato eseguito a Scorzè, in provincia di Venezia e il secondo, sempre di sostituzione di isolatore, è avvenuto a Gattico-Veruno, nella provincia di Novara.
Il team - a bordo di uno speciale autocestello isolato - ha eseguito, dotandosi di guanti isolanti e dispositivi di protezione specifici, attività di manutenzione sugli elementi di rete in tensione, senza dover disalimentare la clientela.
Nelle operazioni sono state coinvolte le squadre di operativi specializzati a seguito di un’adeguata formazione di oltre 300 ore e dopo l’istanza ottenuta dal Ministero del Lavoro.
L’introduzione di questa nuova tecnica, in abbinamento a quelle più consolidate, consentirà di aumentare il numero di interventi eseguibili sulla rete senza creare disservizi agli utenti.
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