EU-SysFlex per la qualità del servizio
Il progetto finanziato dall’UE per studiare e applicare soluzioni integrate per i servizi ancillari al TSO
Condividi
Garantire la qualità del servizio e accrescere la penetrazione delle rinnovabili: con questi obiettivi nasce il progetto EU-SysFlex che vi presentiamo oggi e che ci ha visti in prima linea in un’iniziativa di ricerca e sviluppo che lavora in direzione degli obiettivi comunitari per lo sviluppo delle reti entro il 2030.
Accogliere una maggior quantità di produzione da rinnovabili per realizzare il goal che l’Unione Europea si è data con la revisione della Direttiva 2018/2001 “RED II” (la futura versione aggiornata della Direttiva, ancora in discussione finale tra Parlamento e Consiglio UE, è convenzionalmente denominata “RED III”) che ha fissato al 2030 il raggiungimento di una quota di FER nel mix energetico pari al 45% (incrementata rispetto al 32% del traguardo precedente): è questa la premessa fondamentale dalla quale parte EU-SysFlex, finanziato nell'ambito del bando “Horizon 2020” dell'Unione Europea, e a cui E-Distribuzione ha partecipato insieme ad altri partner tra cui RSE, Ricerca sul Sistema Energetico.
“Nello specifico, il nostro impegno è stato quello di fornire un pacchetto di soluzioni tali da consentire al DSO (Distribution System Operator) di offrire una serie di servizi di flessibilità al TSO (Transmission System Operator), con l'obiettivo fondamentale di garantire un elevato standard di qualità del servizio della rete”, spiega Simone Tegas, Responsabile dell’Unità Gestione e Rendicontazione Progetti Finanziati.
Al centro di tutto ci sono quindi quei servizi cosiddetti “ancillari” che il distributore potrebbe – dal punto di vista tecnico - offrire al gestore della rete di trasmissione tenendo conto delle reciproche esigenze nella gestione della stessa, ossia la stabilità e la sicurezza nel suo esercizio, facendo leva sulle “risorse” connesse all’infrastruttura (quali ad esempio, gli impianti fotovoltaici regolati da remoto attraverso l’uso di dispositivi evoluti associati al sistema di telecontrollo).
Si tratta, per esempio, della regolazione della tensione in quella che può essere definita come l'interfaccia fra il TSO il DSO, cioè la cabina primaria, in maniera tale che i livelli restino sempre costanti o all’interno dei range previsti nel normale funzionamento delle reti, o della gestione dei flussi dell'energia reattiva, che devono essere mantenuti entro determinati standard sempre per garantire il normale esercizio della rete.
Riguardo a quest’ultimo tema, è stato connesso alla rete di E-Distribuzione, nel corso del progetto, il primo esemplare del dispositivo “Statcom”, “Static Synchronous Compensator”, in grado di generare o assorbire potenza reattiva, per lavorare sulla compensazione di essa, la stabilizzazione della tensione, e la correzione del fattore di potenza.
EU-SysFlex ha dunque messo alla prova, sul campo, le soluzioni progettate dai ricercatori: la zona dove si è concentrata l’iniziativa è stata quella di Forlì e Cesena, all’interno dell’Area Regionale Emilia-Romagna, scelta in quanto rappresentativa di un contesto ideale rispetto agli obiettivi.
Si tratta, infatti, di una zona caratterizzata da un’alta penetrazione delle rinnovabili e da bassi consumi energetici, quindi adatta a tener conto di tutti i fattori (quali, ad esempio, la non programmabilità della produzione e delle condizioni meteo) che possono aiutare a comprendere come potrebbero essere utilizzate al meglio queste risorse di flessibilità.
La novità ulteriore è che questo progetto è stato “dimostrato”, ossia testato, su una porzione di rete “reale”, che ha continuato a lavorare e ad essere esercita regolarmente, per aggiungervi le funzionalità dell’iniziativa, raccogliere i risultati e valutarli al fine di comprendere l’eventuale scalabilità dell’iniziativa.
Con vantaggi non solo per l’operatore di trasmissione, ma anche per il distributore stesso, come ci spiega il collega: “Ora, il coordinamento tra DSO e TSO nell’utilizzo di tutte queste risorse di flessibilità serve anche a garantire che nella nostra rete i livelli di tensione rimangano pressoché costanti e uniformi, ed entro determinate soglie ovunque”
Il tutto a beneficio, ovviamente, dell'esercizio della rete e della qualità del servizio che rendiamo agli oltre 31 milioni di clienti in Italia.