L’energia tra Bassa e Media Tensione
Conosciamo meglio il viaggio dell’energia
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Cosa c’è dietro l’interruttore? Un viaggio articolato, quello dell’energia, che attraverso la rete, la nostra infrastruttura in Bassa e Media Tensione, arriva nelle case e negli uffici. Scopriamo insieme come avviene questo percorso, lungo oltre 1 milione di chilometri di linee, realizzato grazie al lavoro di 15 mila persone.
Bassa e Media (Tensione): aggettivi che accompagnano e caratterizzano l’essenza della nostra attività, la distribuzione dell’energia elettrica, forza invisibile, ma assolutamente necessaria per le attività quotidiane di tutti.
Tutto parte da una centrale che genera energia elettrica e poi la trasforma, mediante stazioni elevatrici, in Alta e Altissima Tensione (maggiore di 150 kV e fino a 380 kV), al fine di contenere le perdite che si genererebbero durante il trasporto.
Dal TSO (Transmission System Operator), Terna S.p.A., la società di trasmissione italiana che si occupa di far viaggiare l’elettricità su lunghe distanze, e quindi dai centri che la producono, l’energia arriva a noi, il distributore: non ci occupiamo soltanto di prendere in carico il “testimone”, ma rendiamo anche possibile questo viaggio, “trasformando” la tensione da Alta (oltre 30 kV e fino a 132 kV) a Media e Bassa.
E lo facciamo grazie a una rete capillare che è composta, tra gli altri elementi, dalle Cabine Primarie, che rappresentano il “collegamento” tra la rete di Alta e quella di Media Tensione, ma che sono anche veri e propri punti di conversione poiché è qui che avviene il passaggio dall’Alta alla Media. In questa fase, l’energia non è ancora quella che arriva nelle nostre abitazioni, ma è quella che viene usata principalmente nei trasporti ferroviari, oppure in alcune fabbriche e grandi aziende. La Media Tensione ha, infatti, un voltaggio tipicamente tra i 10, 15 e 20 kV.
Dalla Media poi si passa alla Bassa Tensione che è quella che troviamo comunemente in tutti gli edifici (forniture domestiche) e nelle piccole imprese (di potenza fino a 100 kW): viene distribuita ai clienti con una frequenza di 50 Hz e può essere monofase (230 V) o trifase (400 V).
La Bassa si ottiene attraverso la trasformazione della Media Tensione, all’interno di impianti definiti, appunto, di trasformazione. Questi ultimi possono cambiare a seconda delle aree di erogazione. In aree rurali, per esempio, i trasformatori possono essere posizionati sui pali e si definiscono proprio “posti di trasformazione da palo”, mentre in città sono più diffuse le Cabine Secondarie, a box o a torre.
È quindi intorno a questi due concetti importanti che si costruisce la distribuzione dell’energia elettrica e la nostra infrastruttura, che si evolve sempre di più non solo per garantire una migliore qualità del servizio, ma anche per accogliere la produzione da fonti rinnovabili.
Operando, infatti, in direzione degli obiettivi di decarbonizzazione a favore della transizione green, il ruolo del DSO, ossia del distributore, sta cambiando proprio per abbracciare e integrare i flussi di energia che non sono più unidirezionali, dall’Alta alla Bassa Tensione, ma provengono da più risorse e “fonti”, quali i produttori da rinnovabili, che sono connesse in Media e Bassa Tensione.
In ragione di questo, dunque, lo scenario che abbiamo descritto sta affrontando un importante processo evolutivo: l’energia prodotta e non consumata in loco dai livelli di tensione più bassa viene reimmessa verso quelli a tensione maggiore, facendo registrare per diversi intervalli di tempo il fenomeno dell’inversione di flusso.
Per ottimizzare tale fenomeno, e quindi l’utilizzo della produzione da rinnovabile, sempre più diffusa sul territorio, la gestione dei flussi energetici sta passando da “verticale” (dai grossi produttori che immettono in AT verso i clienti) a “orizzontale/locale”, in modo che l’energia possa essere consumata in prossimità degli impianti di produzione.
Un cambio di paradigma, quindi, rispetto al modello tradizionale, in cui il DSO è chiamato a garantire il funzionamento affidabile ed efficiente del sistema.
Come? Attraverso le Smart Grids, dove nuove tecnologie incontrano i più evoluti sistemi di monitoraggio, controllo e regolazione degli equilibri, facendo in modo che la rete non sia solamente più resistente, ma anche più “partecipativa”.
E noi di E-Distribuzione, consapevoli del ruolo da abilitatore che il sistema di distribuzione ha assunto in tale scenario, da tempo lavoriamo in questa direzione.
Sempre a beneficio delle persone.