COP27, le decisioni della conferenza sul clima in Egitto
Loss and damage Fund: ecco le decisioni prese a Sharm El Sheikh
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Giustizia climatica, riduzione delle emissioni e accelerazione sulle fonti rinnovabili. È questa la roadmap da seguire secondo i partecipanti alla COP27, la conferenza ONU sul clima che si è tenuta in Egitto lo scorso novembre.
Si è conclusa la ventisettesima edizione del summit sui cambiamenti climatici, che ha riunito dal 6 al 18 novembre a Sharm El Sheikh delegati di governi, istituzioni internazionali e rappresentanti della società civile per decidere sul futuro del clima e del pianeta.
L'edizione di quest’anno, come vi avevamo anticipato, si è focalizzata su quattro obiettivi principali: finanziamento, mitigazione, adattamento e collaborazione. Vediamo su cosa si sono accordati gli Stati.
Una delle risoluzioni di portata storica ha riguardato l’istituzione del “Loss and Damage Fund" per fornire assistenza finanziaria alle nazioni più vulnerabili e coinvolte dagli effetti del cambiamento climatico.
Un meccanismo a vantaggio dei Paesi in via di sviluppo più esposti ai danni del climate change che potranno attingere a questo fondo per fronteggiare le enormi criticità causate da eventi meteorologici estremi, dall’innalzamento del livello del mare, dalle ondate di calore prolungate, dalla desertificazione, dall’acidificazione dei mari, fino alle ingenti perdite in termini di biodiversità.
Al “Loss and Damage Fund” si aggiunge poi un’altra direttrice importante che riguarda la temperatura del nostro pianeta. La COP del 2021 nel Regno Unito si era chiusa col patto di Glasgow, che continuava a porre le basi per la mitigazione del cambiamento climatico e, anche quest’anno, i partecipanti hanno ribadito l’intenzione di mantenere il limite del riscaldamento globale entro 1,5º C dai livelli pre-industriali. L'accordo di Parigi rimane intatto: gli Stati hanno concordato nel rimanere fermi su questa storica decisione, riaffermando e rafforzando gli impegni, soprattutto in questo contesto di forte crisi energetica.
Ma la riduzione delle emissioni richiede una strategia precisa di adattamento. Gli Stati hanno concordato e sottolineato l'importanza della transizione alle fonti rinnovabili auspicando l'eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e una riduzione delle emissioni globali di gas “serra” del 43% al 2030 rispetto al 2019.
Sarà necessario, quindi, garantire in maniera decisa la collaborazione tra gli Stati per rispondere alla crisi climatica con scelte fondate sulla sostenibilità, sull’economia circolare e sulle nuove tecnologie.
La sinergia sarà la chiave per poter affrontare le sfide poste durante la conferenza che riguardano non solo i policy makers ma comunità e aziende. In E-Distribuzione, in quanto operatori di sistema, lavoriamo quotidianamente per garantire ai nostri clienti una rete digitale, resiliente, partecipativa e sostenibile, che possa quindi anticipare i trend richiesti dalla COP contribuendo ad una transizione energetica giusta ed equa per tutti.