Transizione green: parola ai prosumer
La testimonianza di chi ha scelto l’autoconsumo sostenibile
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Affidarsi alle rinnovabili per produrre e autoconsumare energia, non solo in casa, ma anche in azienda. I “prosumer” scelgono la via della sostenibilità e del risparmio. E noi di E-Distribuzione ci impegniamo ad affiancarli in questo percorso offrendo i servizi di cui hanno bisogno. Oggi a raccontarci la sua scelta è uno di loro.
Transizione green: produttori in aumento
La generazione distribuita è al centro della transizione energetica verso un mondo più sostenibile.
Sempre più italiani hanno virato o stanno virando verso un autoconsumo sostenibile, motivati non solo dall’esigenza di ottenere un risparmio economico, che è sicuramente uno dei vantaggi maggiori, ma anche da quella di abbracciare uno stile di vita più green.
E i numeri parlano chiaro: in E-Distribuzione, nell’ultimo anno, abbiamo registrato un aumento del 250% di richieste di connessione degli impianti di piccola taglia e abbiamo superato il milione di produttori connessi alla nostra rete, raggiungendo una potenza installata di oltre 32 GW, di cui più di 20 GW provenienti da fonte solare.
Da inizio anno, abbiamo ricevuto 310 mila richieste di connessione (rispetto alle 139 mila dell’intero 2021) e abbiamo allacciato alla nostra rete 170 mila impianti di produzione (rispetto ai 77 mila dell’intero 2021). Trend in crescita? Si, decisamente.
E il fenomeno riguarda tutte le aree d’Italia, che, seppur con ritmi differenti, registrano, da Nord a Sud, una crescita, anzi un “raddoppio” delle richieste rispetto all’anno precedente.
Prosumer: la testimonianza
La transizione ecologica, quindi, beneficia di questa spinta.
Ma quali sono, quindi, i motivi che spingono un privato o un’azienda a diventare prosumer? Quali i benefici? Lo abbiamo chiesto a uno di loro.
“Il mio obiettivo è sempre stato quello di avere il massimo autoconsumo possibile con l’energia autoprodotta, quindi di lavorare in maniera più efficiente, più green. Soprattutto in questo periodo”, sottolinea Gianluca Del Corvo, plant manager di CO.VAL.PA, consorzio di cooperative agricole, e dell’Associazione Marsicana Produttori di Patate.
Il manager ci racconta la scelta che ha fatto già nel 2009 per la prima, la cooperativa che si occupa di prodotti vegetali surgelati: installare un impianto di cogenerazione nella sede produttiva di Celano (L’Aquila). Perché? “Lavorando 24 ore su 24, e facendo un grosso utilizzo di vapore per scottare i vegetali prima di essere surgelati, diciamo che questa è stata la fonte migliore per poter ottimizzare i costi”.
Mentre, nei due stabilimenti dell’Associazione, uno ad Avezzano, e l’altro a San Benedetto dei Marsi, sempre in provincia de L’Aquila, nel 2010, e poi nel 2012, sono stati realizzati due impianti fotovoltaici, uno da 1 Megawatt e l’altro da 1.3.
“Trattandosi di impianti di stoccaggio - e non di produzione - di patate possiamo ottimizzare i consumi e l’autoconsumo del fotovoltaico. Con un doppio vantaggio: autoconsumare il giorno e pagare l’energia a un costo nettamente inferiore durante la notte.”
Certo, dai primi impianti del primo decennio degli anni Duemila a oggi ne sono cambiate di cose. Non solo la tecnologia dice Del Corvo. Ma anche la “burocrazia”. “Adesso, ad esempio, grazie al portale di E-D, abbiamo a disposizione uno strumento che risolve tante complessità e poi c’è la semplificazione: quando l’impianto è di potenza inferiore a quella di prelievo si può fare, per esempio, l’autorizzazione unica. E ci si impiega meno tempo. Questa è grande innovazione che è stata fatta”, conclude.
Risparmio di tempo e di denaro, quindi.
E non solo, la scelta di Del Corvo è anche quella di tanti altri come lui, per perseguire un unico obiettivo: rendere sostenibile il proprio business attraverso una produzione di energia da rinnovabili diretta all’autoconsumo.