Nuove cabine primarie per abilitare la transizione energetica
Duecento nuovi impianti entro il 2026, esempio tangibile del costante impegno per rendere la rete elettrica più resiliente, tecnologica ed evoluta
Condividi
Transizione green ed elettrificazione dei consumi: il contesto energetico sta cambiando e al centro di questa “rivoluzione” c’è la rete di distribuzione e le cabine primarie, che sono il cuore pulsante della rete.
Quali sono i piani di E-Distribuzione al riguardo? Scopriamolo insieme.
La transizione green implica un notevole incremento delle fonti rinnovabili di produzione dell’energia e l’elettrificazione dei consumi, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e contenere gli effetti del cambiamento climatico.
“La velocità con cui la rete deve essere sviluppata è molto maggiore rispetto al passato”, spiega Giovanni Valtorta, Responsabile Autorizzazioni e Progettazione di Dettaglio E-Distribuzione. L’aumento esponenziale delle richieste di connessione dei produttori da fonti rinnovabili determina l’esigenza di potenziare la rete di E-Distribuzione a partire dalle cabine primarie.
Per questo, il Piano di Sviluppo di E-Distribuzione dà ampio spazio e rilevanza, nell’ambito dei progetti di innovazione tecnologica e resilienza della rete, alle nuove Cabine Primarie, nodo essenziale di interfaccia fra la rete di trasmissione nazionale in Alta Tensione e quella in Media e Bassa Tensione gestite dall’azienda.
Tappa fondamentale nel percorso di elettrificazione dei consumi, si tratta di impianti strategici, al servizio del territorio e dell’intera rete di distribuzione nell’ottica di un costante miglioramento della continuità e della qualità del servizio elettrico.
Per realizzarle sono in campo investimenti importanti per rendere le reti sempre più efficienti e resistenti, anche in condizioni metereologiche estreme.
Le Cabine implementano anche soluzioni ingegneristiche di grande innovazione tecnologica, compreso l’utilizzo di moderne apparecchiature per il telecontrollo e l’automazione, adottando anche misure che alimentano il processo virtuoso dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile.
Tali impianti sono quindi strategici non solo per il presente, ma anche per il futuro della rete e dello scenario energetico.
Ma di quali cifre stiamo parlando?
Entro il 2026, saranno costruiti circa 200 nuovi impianti primari, incrementando del 10% il numero attuale delle cabine primarie esistenti, con una media di circa 40/50 nuove cabine primarie l’anno; al contempo si potenzieranno e si amplieranno circa 500 impianti primari esistenti e verranno costruiti 70 nuovi Centri Satellite (nodi di smistamento della rete di Media Tensione).
L’impegno è davvero considerevole, considerando che la costruzione di una nuova cabina primaria richiede un timing di circa 24 mesi di media, tra scouting del terreno, acquisizione autorizzazioni, sviluppo della progettazione e costruzione dell’impianto.
Così come rilevante è il valore degli investimenti, che ammontano a oltre un miliardo di euro.
Si tratta di numeri straordinari, messi in campo per rispondere alla sfida cruciale di raddoppiare entro il 2030 la nostra capacità di accogliere la generazione distribuita ponendo la rete di distribuzione al centro della transizione energetica.
“Gli scambi energetici avverranno principalmente sulla rete di Media e Bassa Tensione, al di sotto della cabina primaria, che diventerà sempre più un nodo di raccolta di produzione e non solamente di carico” ci racconta Mauro De Masi, Responsabile Implementazione e Supporto Ingegneristico di E-Distribuzione.
Poco il tempo a disposizione, ma “grazie all'innovazione, a una pianificazione serrata e a una notevole standardizzazione degli impianti, avremo una grande leva per traguardare gli obiettivi di tempi, costi e qualità”, chiarisce Tiziano Chiapparoli, Project Manager Costruzioni Nord di E-Distribuzione.
Inoltre, “l’innovazione tecnologica sta investendo anche il mondo dei materiali, permettendo l’installazione di componenti più sostenibili dal punto di vista ambientale. Per esempio, stiamo montando i primi trasformatori a olii esteri naturali e cioè isolati, non con un olio minerale, bensì con fluidi di provenienza vegetale”, spiega Filippo Parenti, Responsabile Progettazione di Dettaglio di E-Distribuzione.
Quello che stiamo vivendo è un cambio di passo cruciale in vista di obiettivi ambiziosi: il presente e il futuro della distribuzione dell’energia partono dalle cabine primarie.