Rinnovabili e utenti: la riforma del mercato elettrico
La proposta della Commissione mette al centro i consumatori e l’energia da rinnovabili
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La transizione energetica è la sfida e insieme l’obiettivo più importante, che, come Sistema-Paese e come Europa, stiamo affrontando per attuare i goal della decarbonizzazione. Ogni attore e soggetto del sistema ne è coinvolto. Anche noi, come distributori e gestori della rete di Bassa e Media Tensione nel nostro Paese, stiamo portando avanti un lavoro - e un impegno - per sostenere la generazione distribuita e incrementare sempre di più l’integrazione delle rinnovabili nel mix energetico nazionale. Un numero crescente di produttori di piccola e media taglia si sta allacciando alla nostra infrastruttura per produrre e autoconsumare energia green; la rete è pronta ad accoglierli grazie alle innovazioni e agli investimenti che si stanno mettendo in atto.
Accelerare la diffusione delle rinnovabili, tutelare meglio i consumatori e rendere l’industria energetica sostenibile e più competitiva. Sono questi i punti centrali della proposta di riforma del mercato elettrico dell’Unione Europea, presentata dalla Commissione.
La proposta della Commissione Europea vuole potenziare – mediante delle modifiche a Direttive e Regolamenti esistenti - il sostegno alla transizione ecologica e offrire a famiglie e imprese accesso all'energia elettrica da fonti rinnovabili a prezzi competitivi.
L'obiettivo di questa riforma – che sarà oggetto di confronto con le altre istituzioni europee e con i Paesi Membri - è quindi fornire valore aggiunto ai consumatori tenendo in considerazione l’attuale situazione geopolitica e mantenendo alta l’attenzione verso il raggiungimento delle “mete” cruciali per il clima e l’ambiente.
Nella proposta presentata dalla Commissione, che rientra nel piano industriale del Green Deal, è stato dato ampio spazio alle rinnovabili per permettere all'industria europea di rifornirsi di energia elettrica da tali fonti non fossili a prezzi accessibili.
L’obiettivo è quello di triplicare la diffusione di energia green entro la fine del decennio.
Decisione che è stata ulteriormente rafforzata da un accordo interistituzionale provvisorio, raggiunto a fine marzo tra Parlamento e Consiglio europeo, che prevede di aumentare, entro il 2030, l'obiettivo vincolante dell'UE per la quantità di energie rinnovabili nel consumo di energia dal 32% a un minimo del 42,5% (18% nel 2021), con il goal di arrivare al 45%.
Per migliorare la prevedibilità e la stabilità dei costi dell'energia e stimolare la competitività industriale, la riforma mira a favorire la diffusione di contratti a lungo termine. Altro obiettivo è quello di tutelare meglio gli utenti attraverso una serie di misure volte a consentire loro, grazie a contratti con prezzo dinamico, di approfittare della variabilità dei prezzi e consumare l'energia elettrica nelle fasce orarie in cui costa meno.
Lato rinnovabili, la proposta prevede, inoltre, anche la revisione delle norme sulla condivisione delle energie rinnovabili: al vaglio è la possibilità per gli utenti di investire in parchi eolici o solari e di vendere anche con modalità peer-to-peer l'elettricità in eccesso generata dagli impianti fotovoltaici installati sui tetti.
Le modifiche, infine, interesseranno anche gli Stati membri, che secondo la proposta avranno la possibilità di aumentare il ricorso alla flessibilità “non fossile”, e in particolare potranno introdurre nuovi meccanismi di sostegno per il demand response e lo stoccaggio energetico.
Un nuovo step importante, dunque, fatto di diversi punti che dovranno essere discussi e approvati dal Parlamento e dal Consiglio europeo prima di entrare in vigore, e che rappresentano, nel loro insieme, una serie di nuovi passi importanti nel percorso verso la transizione energetica.