Povertà energetica: la situazione in Italia
Cos’è e quali sono i fattori alla sua origine, le parole degli esperti
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Cos’è la povertà energetica e quante persone coinvolge in Italia? Ne abbiamo parlato con gli studiosi dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (OIPE), che ci hanno spiegato quanto si tratti di un fenomeno complesso e sempre più rilevante in vista del compimento della transizione energetica.
Secondo i dati a disposizione, e relativi alla fine del 2021, la povertà energetica nel nostro Paese riguarda 2,2 milioni di famiglie, circa 125 mila in più rispetto al 2020.
Su di essa e i suoi numeri ci siamo interrogati insieme agli esperti dell’OIPE, osservatorio costituito nel febbraio 2019 come network informale e sorto dall'esigenza espressa da parte dei ricercatori e degli operatori nel campo di fare sinergia e cercare di stimolare ricerca e innovazione sul tema.
Ma da dove nascono questi dati?
“Quello della povertà energetica è un fenomeno multidimensionale. Può dipendere da una situazione di reddito basso e da condizioni abitative inadeguate che possono riguardare sia il sistema di riscaldamento, ma anche quello di raffrescamento, visto che ultimamente siamo sempre più colpiti anche da eventi climatici in diversi periodi dell’anno, e soprattutto in determinate aree. Poi, è correlato alle dinamiche dei prezzi dell'energia e ad altri 3 fattori: l'accesso alle infrastrutture locali, la rilevanza di bisogni speciali (ad es. patologie o altre necessità speciali da soddisfare) e stili di comportamento che sono condizionati dalla percezione di comfort abitativo che varia in base all’età o altri fattori”, spiega Paola Valbonesi, presidente dell’OIPE e direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Padova.
Per parlare di povertà energetica bisogna innanzitutto capire quale è il perimetro del fenomeno: c’è una differenza sostanziale tra Paesi in via di sviluppo e non. In nazioni come l’Italia “noi parliamo di affordability, cioè si tratta di un problema di non di accesso fisico all'energia (come nei paesi in via di sviluppo, per mancanza di infrastrutture), ma piuttosto delle criticità legate al suo costo in relazione alle risorse che la famiglia ha a disposizione”, precisa Ivan Faiella, ricercatore dell’OIPE e coordinatore del Nucleo Cambiamenti Climatici e Sostenibilità della Banca d'Italia.
Cosa significa? “Vivere in povertà energetica significa non avere le risorse per poter accedere ai servizi energetici di base senza andare in difficoltà per coprire le altre spese necessarie a soddisfare i suoi bisogni di base (ad esempio gli alimenti, le medicine, il vestiario) e tutti quei consumi che riguardano il vivere quotidiano”, precisa l’esperto sottolineando come la “spesa energetica” su cui ci concentra è quella per l’acquisto di energia elettrica (illuminazione/alimentazione degli elettrodomestici) e quella per il riscaldamento/raffrescamento.
Sulla base, dunque, di queste premesse e incrociando dati Istat, l’Osservatorio ha stimato che poco meno del 9% delle famiglie italiane vive in povertà energetica.
Cosa fare allora?
Le attuali politiche per contrastare il fenomeno in Italia sono essenzialmente delle misure per il contenimento dei costi in bolletta, quali i bonus sociali elettrico e gas operativi dal 2009 e volti a ridurre la spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica, di gas naturale e idrica dai nuclei familiari in condizioni di disagio economico o fisico.
“Tuttavia, come sappiamo, ci sono altri fattori che incidono e che sono all’origine del problema, quali, per esempio l’inefficienza energetica delle abitazioni: questa e altre possibili fonti alla base della povertà energetica richiedono politiche ad hoc, delle misure targettizzate che vadano a incidere efficacemente sul quotidiano delle persone che sono in condizioni di vulnerabilità”, aggiunge Valbonesi.
A maggior ragione se si considerano le grandi sfide che stiamo affrontando: la decarbonizzazione e la transizione energetica, che, per compiersi, hanno necessità di essere appannaggio di tutti.
“Dobbiamo cercare di portare avanti questa trasformazione, e per supportarla dobbiamo partire proprio da coloro che sono più in difficoltà in questo percorso e tra questi ci sono sicuramente anche coloro che vivono in povertà energetica", conclude Faiella.
Per una transizione giusta che possa includere tutti.