Come funziona la rete di distribuzione: le cabine primarie e le linee in media tensione
Terza puntata della rubrica che ci parla del viaggio dell’energia elettrica in ogni angolo del Paese
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Per raccontare la complessa geografia della rete di distribuzione dell’energia elettrica siamo partiti dagli smart meter, presenti silenziosamente e capillarmente presso case, uffici ed imprese di tutta Italia per risalire alle cabine secondarie dove avviene la trasformazione dalla media tensione alla bassa tensione per le esigenze delle utenze finali. Ora proseguiamo ancora il nostro percorso, raccontando le cabine primarie e le linee in media tensione.
Ad alimentare le oltre 450 mila cabine secondarie sono ben oltre 360 mila chilometri di linee di media tensione.
Si tratta di un’infrastruttura complessa, con tensioni generalmente a 20 o 15 kV: le linee possono essere interrate o aeree, in funzione della conformazione del territorio che deve essere servito e della tutela del paesaggio in cui gli impianti devono essere integrati.
Le linee di media tensione, grazie alla magliatura della rete, permettono, in caso di eventuali disservizi, di alimentare comunque le utenze da impianti contigui e interconnessi.
Dalla rete in media tensione si risale dunque alle cabine primarie, cuore pulsante della rete di distribuzione, tramite le quali la rete di distribuzione si interconnette con la rete di trasmissione nazionale in alta tensione.
Le cabine primarie ad oggi attive sul territorio nazionale sono circa 1.800; rappresentano uno degli ambiti di maggiore impegno degli investimenti, anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), necessarie non solo per garantire il miglioramento della qualità e continuità del servizio ma soprattutto per soddisfare l’aumento dei fabbisogni di energia elettrica e di richieste di connessioni di generazione distribuita abilitando la transizione energetica. Solo quest’anno verranno completati più di 20 impianti primari su tutto il territorio nazionale, mentre nell’intero ciclo di piano di sviluppo della rete è prevista la costruzione di circa 200 cabine primarie.
La rete delle cabine primarie è integrata dai Centri Satellite, che estendono il sistema di trasformazione da alta a media tensione, offrendo ulteriore potenza alle utenze concentrate in zone non prossime alla Cabina Primaria.
Cabine Primarie e Centri Satellite sono dotati delle più sofisticate tecnologie per rendere le reti sempre più resilienti, efficienti ed innovative.
Le Cabine Primarie sono dotate di interruttori sezionatori e sistemi di sbarra in alta e media tensione e potenza di trasformazione che può superare i 100 MVA.
L’intero complesso di cabina primaria contiene anche sistemi di protezione dalle scariche atmosferiche e da guasti e sovraccarichi di linee e trasformatori.
Sia la sezione AT, che la sezione MT della cabina primaria sono dotate di sistemi di telecontrollo e automazione che consentono di gestire da remoto gli impianti in esercizio normale o in caso di guasto.
Apparati, componenti e tecnologie che garantiscono qualità, sicurezza e continuità. Ma anche sostenibilità, sia a livello installativo di apparecchiature compatte a basso impatto ambientale, che progettuale, scegliendo standard costruttivi e misure di sostenibilità che spaziano dall’utilizzo di materiali riciclati (per esempio le pavimentazioni o le canalette e i tubi/corrugati) al riuso di terre e rocce da scavo, fino all’impiego di risorse locali (manodopera) e di mezzi d’opera ecosostenibili (con bassissime emissioni di gas serra).
Queste sono le cabine primarie, snodo fondamentale del sistema elettrico, elemento infrastrutturale capace di ricevere energia dalla rete di trasmissione nazionale e immetterla in quella a media tensione dove sono connessi clienti e produttori MT e le cabine secondarie da cui parte la rete in bassa tensione che raggiunge cittadini, piccole imprese e produttori BT su tutto il territorio nazionale.