ENEA: l’efficienza energetica passa attraverso quella degli edifici
In Italia oltre 6 milioni di case da adeguare, l’elettrificazione dei consumi è uno degli strumenti per vincere questa sfida
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La transizione energetica è un percorso che segna tappa dopo tappa l’avvicinamento ai macro obiettivi posti a livello nazionale ed europeo. Un tassello che incrementa la consapevolezza sulla necessità di proseguire su questa strada arriva dall’ultimo rapporto “La consistenza del parco immobiliare nazionale” realizzato da ENEA. L'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile indica infatti che saranno necessari importanti accorgimenti per efficientare edifici e case e un contributo chiave arriverà anche dal fronte dell’elettrificazione dei consumi finali.
Il quadro di riferimento nel quale il mondo dell’energia in tutta Europa si deve muovere è segnato da tra importanti strumenti normativi con i quali l’UE ha deciso, fin dal 2019, di imboccare la strada del Green Deal, con il quale i Paesi membri dell’Unione si sono impegnati a rendere l’Ue climaticamente neutra entro il 2050 e a ridurre di ben il 55 per cento le emissioni climalteranti entro il 2030 prendendo come riferimento quelle registrate nel 1990.
Per conseguire questi importanti traguardi, sono stati varati diversi provvedimenti: anzitutto la Direttiva sull’efficienza energetica EED, approvata il 13 settembre 2023, quindi quella sulle fonti rinnovabili di energia RED, entrata in vigore il mese successivo, il 18 ottobre, e, infine, quella sulle prestazioni energetiche nell’edilizia, denominata EPBD IV, approvata lo scorso mese di aprile.
Quest’ultimo strumento normativo, in particolare, ha assunto una rilevante importanza per la vita quotidiana dei cittadini dell’Unione Europea perché riguarda direttamente le loro abitazioni, che in misura considerevole dovranno negli anni a venire subire interventi di efficientamento energetico.
In questo ambito si inserisce pienamente lo studio redatto dagli esperti del Dipartimento ENEA per l’Efficienza Energetica, in base al quale, in Italia vi sono 12,4 milioni di edifici residenziali, dei quali oltre il 60% è stato costruito prima del 1976, anno di entrata in vigore della prima legge sul risparmio energetico. A questi bisogna aggiungerne 1,7 milioni di edifici ad uso non residenziale, pari al 12 per cento circa del totale, utilizzati principalmente per la produzione industriale (nella misura del 19 per cento), per il commercio (16 per cento) e per i servizi (12 per cento).
Mettendo a sistema diverse fonti, il rapporto individua inoltre circa 770 mila unità immobiliari di proprietà pubblica, di cui 670 mila non vincolate e quindi potenzialmente soggette agli obblighi di riqualificazione energetica previsti dalla nuova direttiva varata dall’UE.
L’analisi degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), contenuti nel Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica, evidenzia un miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati, con una riduzione della percentuale nelle classi energetiche meno efficienti (F - G) di oltre il 4 per cento nel comparto degli edifici destinati ad un uso residenziale e di circa l’1,5 per cento in quelli non residenziali.
L’ENEA sottolinea come questo sia soltanto un punto di partenza necessario per tracciare gli scenari di intervento e di riqualificazione e risparmio energetico del patrimonio edilizio italiano, in linea con le nuove norme europee.
In base alla direttiva approvata nell’aprile scorso, infatti, l’Italia dovrà procedere in direzione degli obiettivi agendo su diversi fronti: da una parte attraverso la diffusione delle tecnologie che consentono di mantenere durante i mesi invernali temperature adeguate nelle abitazioni riducendo al minimo i consumi di energia (infissi isolanti e pareti coibentate), dall’altro ricorrendo a sistemi di riscaldamento ad elevata efficienza quali le pompe di calore. Questo, si legge nel documento redatto dall’ENEA, considerando che su scala europea, gli edifici nel loro complesso rappresentano il 40 per cento del consumo finale di energia e determinano il 36 per cento delle emissioni di gas a effetto serra, e che quasi il 75% degli edifici in Europa è attualmente inefficiente sotto il profilo energetico.
Considerando dunque queste cifre, l’elettrificazione dei consumi finali di energia appare come uno degli strumenti fondamentali attraverso i quali migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Procedendo in questa direzione è chiaro che la rete è coinvolta in tutto questo processo, in un continuo adeguamento e sfida a offrire alle utenze finali sia maggior potenza disponibile che maggiori quantità di energia. E-Distribuzione, anche in questo caso, è pronta a rispondere alle esigenze del Paese e alla “challenge” posta dal contesto energetico e climatico in particolare.