• 04 novembre 2024

Il futuro dell’energia è elettrico e la rete è la chiave

L’annuale rapporto dell’IEA descrive l’evoluzione del sistema energetico mondiale prefigurando un ruolo centrale allo sviluppo dell’elettricità

Foto smart grids

L’edizione 2024 del World Energy Outlook pubblicato come di consueto ogni autunno dall’International Energy Agency (IEA) descrive un futuro molto diverso da quelli tracciati in passato. E non si tratterà di parziali innovazioni lungo un percorso già tracciato, ma di una vera rivoluzione: dopo l’era del carbone e quella del petrolio e del gas naturale, il rapporto dell’Agenzia afferma che è giunta l’ora di un grande e irreversibile mutamento che vedrà un costante incremento degli usi elettrici, fino a diventare predominanti sull’insieme dei consumi energetici.

Il mondo, si legge nelle proiezioni del rapporto, è destinato a entrare in un nuovo contesto di mercato energetico nei prossimi anni, caratterizzato da incertezze geopolitiche, ma anche da una presenza crescente di molteplici combustibili e tecnologie. Ciò include una sovrabbondanza di capacità produttiva per alcune tecnologie chiave per l'energia pulita, in particolare il fotovoltaico e le batterie. Secondo l’IEA, nella seconda metà di questo decennio, la disponibilità di petrolio e gas naturale ci porterà in un mondo energetico molto diverso da quello che abbiamo sperimentato negli ultimi anni durante la crisi energetica globale, ma, al tempo stesso, crescerà in misura decisiva il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili e pulite.

L'energia pulita si sta facendo spazio nel sistema energetico a un ritmo senza precedenti. In questo contesto, il rapporto dell’IEA mostra anche come i contorni di un nuovo sistema energetico più elettrificato stiano emergendo man mano che la domanda globale di elettricità aumenta vertiginosamente. Negli ultimi dieci anni, infatti, l'uso dell’elettricità è cresciuto a un ritmo doppio rispetto alla domanda energetica complessiva, con due terzi dell’incremento globale della domanda di elettricità proveniente dalla Cina.

Ma l’aumento della domanda globale di elettricità è destinato ad accelerare ulteriormente negli anni a venire, aggiungendo ogni anno al totale degli usi elettrici l'equivalente dei consumi di un grande paese come il Giappone. Una tendenza, questa, destinata ad accelerare ulteriormente in ragione della necessità di soddisfare gli obiettivi nazionali e globali che mirano nei prossimi decenni a ridurre a zero le emissioni nette di gas climalteranti.

Tuttavia, affinché l'energia pulita continui a crescere a ritmo sostenuto, sono necessari investimenti molto maggiori in nuovi sistemi energetici, in particolare nelle reti elettriche e nell'accumulo di energia. Oggi, per ogni dollaro investito nelle fonti di energia rinnovabili, vengono spesi circa 60 centesimi per lo sviluppo delle reti e dei sistemi di accumulo. Ma la reale decarbonizzazione del settore elettrico richiede ben presto che gli investimenti nelle reti e negli accumuli aumentino ancora più rapidamente fino a conseguire un rapporto di equilibrio uno ad uno.

Il documento dell’Iea si conclude ricordando come, allo stato attuale, le emissioni globali di anidride carbonica siano destinate a raggiungere un picco, e che l’assenza di una loro netta riduzione porterà entro fine del secolo a un aumento di 2,4° nelle temperature medie globali, ben al di sopra dell'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°. Il rapporto sottolinea gli inestricabili legami tra rischi per la sicurezza energetica e cambiamenti climatici. In molte aree del mondo, gli eventi meteorologici estremi stanno già ponendo seri problemi al buon funzionamento dei sistemi energetici. È dunque necessario costruire un nuovo sistema energetico che dia priorità alla sicurezza, alla resilienza e alla flessibilità e che garantisca che i benefici della nuova economia energetica siano condivisi e inclusivi anche di quelle regioni del mondo che vendono ancora una scarsa diffusione di tecnologie energetiche pulite.

Il futuro sembra dunque segnato da una crescente necessità di infrastrutture elettriche, in particolare quelle di distribuzione, senza le quali le fonti rinnovabili e pulite non avrebbero modo di crescere. Ed è la direzione nella quale E-Distribuzione già da tempo ha inteso muoversi per contribuire alla transizione energetica.