Cabine in Rosa 2021
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L’ airone che protegge il fiume, il ricordo di Pantani, l’orso libero che corre e la memoria nelle montagne della Carnia: con queste immagini suggestive abbiamo celebrato il nostro Giro, con la nuova edizione delle “Cabine in Rosa”, le opere di street art che alimentano il nostro museo a cielo aperto, con installazioni in tutta Italia.
Anche quest’anno abbiamo dato il via al progetto “Cabine in Rosa”, l’iniziativa giunta alla sua terza edizione che prevede la realizzazione di opere di street art per alcune tappe del Giro d’Italia. Sono quattro gli impianti dipinti da noti street artist per celebrare un anno speciale della manifestazione ciclistica, quello dei 90 anni della maglia rosa, simbolo e icona stessa della competizione che attraversa il nostro Paese.
Le “Cabine in Rosa” sono posizionate in diverse tappe: la numero 13, Ravenna - Verona, con l’impianto “Ippodromo” nella cittadina romagnola, il cui artwork porta la firma di “Basik”, tra i writers più popolari del movimento street art in Italia, nel suo stile più recente che pone al centro dell’opera i gesti delle mani.
Il murales, intitolato “39x22”, prende il nome dal rapporto usato da Marco Pantani durante la scalata del Mortirolo nel 1994: il ciclista è raffigurato attraverso appunto due mani, che da opposti lati, interagiscono con forme geometriche essenziali creando la sagoma dell’atleta, che in quel Giro fu lanciato nell’olimpo di questo sport.
Nella tappa 14, Cittadella-Monte Zoncolan, a Tolmezzo (Udine), Roberto Candotti, in arte “OBI”, uno degli artisti di punta del territorio friulano, nella cabina “Casanova” con “Il Giro in Carnia: montagna, memoria e futuro” ha esplorato i temi della montagna e del ciclismo al di fuori degli stereotipi, ponendo al centro la memoria, la fatica e la tutela dell’ambiente in un gioco cromatico tra presente e passato.
Per la tappa 19, Abbiategrasso - Alpe di Mera, è stata la volta della cabina “Centro” a Scopello (Vercelli), dove RAME13, artista toscana sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, in “Bearoads” ha voluto rendere protagonista della gara ciclistica un orso, libero di correre e andare verso la vetta, per esprimere in maniera anticonvenzionale il bisogno, sempre più importante, di ascoltare la Terra, di proteggerla e curarla.
Andando in chiusura del Giro, nella tappa 21, Senago-Milano TISSOT ITT, nel capoluogo lombardo, nella cabina “Vimodrone”, REFRESHINK, autore con all’attivo partecipazioni a festival anche internazionali, nell’artwork “Airone della Martesana” si è focalizzato sui temi del cicloturismo sostenibile e del rispetto dell’ambiente. Al centro è stato raffigurato il volatile, con la sua “aureola luminosa”, esaltato nella sua appartenenza “sacra” all’ecosistema, mentre osserva e cura il corso d’acqua.
Un orso in maglia rosa, un airone e le montagne: l’edizione numero 104 del Giro d’Italia ci consegna dunque nuove Cabine in Rosa, che rappresentano la nostra attenzione ai temi ambientali e la nostra vicinanza al territorio, nella costante volata verso un futuro sostenibile.